Far diventare gli orti scolastici dei laboratori dove si imparano scienza, biologia, nutrizione e anche relazione. Educare alla stagionalità dei prodotti non solo i bambini, ma anche (o soprattutto) gli adulti.
Favorire lo sviluppo di una produzione di maggior qualità (riso e mais bio) nelle aree agricole vicine alla città, favorire la conoscenza del patrimonio agricolo di Milano soprattutto per contribuire a salvaguardarlo.
Sono alcuni dei temi emersi nelle discussioni sulla Food Policy che si sono svolte nella nove zone di Milano tra il 9 e il 14 maggio 2015.
Si è parlato anche di negozi di vicinato, di mappatura dei progetti esistenti sul cibo.
Il rapporto completo si può scaricare cliccando sull’icona a fianco
Ecco alcune voci dalle zone

“Noi abbiamo programmi di educazione alimentare nelle scuole, ma mi chiedo sempre quanto incidano davvero sui comportamenti dei bambini. Ci vorrebbero metodi per valutare l’efficacia degli interventi educativi nel tempo.”

“Al mio banco al mercato comunale coperto ho insegnato agli alunni di una scuola il valore del cibo. Tutti i mercati comunali dovrebbero diventare punti dove si diffonde la cultura alimentare e si insegna a riscrivere il rapporto con il territorio”

“Nei terreni della cascina Sant’Ambrogio sorgerà una foresta commestibile, piantiamo alberi da frutto come esempio di valorizzazione del territorio ma anche un simbolo: lasciare un’eredità alle generazioni future”

“Tra le priorità della Food Policy, secondo me, dovrebbe esserci l’educazione. Insegnare ad acquistare, cucinare e conservare meglio i cibi per non sprecarli. Si dovrebbe cominciare dalla scuole, magari con l’aiuto di esperti che trasmettano il loro sapere in modo semplice, però! “

“È importante promuovere corsi sulla nutrizione, accrescere la consapevolezza che dal cibo dipende il nostro benessere fisico e psichico. Noi lo facciamo con particolare attenzione alle esigenze degli anziani che a Milano sono sempre di più e sempre più si affidano alle cure di qualcuno”