Le start-up del cibo e la food policy: una mappa

Credits "Peas in pods - Studio" by Bill Ebbesen - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Peas_in_pods_-_Studio.jpg#/media/File:Peas_in_pods_-_Studio.jpg
Peas in pods – Studio by Bill Ebbesen – via Wikimedia Commons 

 

Una cinquantina di start up legate al mondo dell’agroalimentare ha partecipato il 23 aprile 2015 alla consultazione per la definizione della Food Policy, la strategia del cibo di cui la Milano si doterà nei prossimi mesi.

L’incontro è stato rivolto a gruppi informali, start up e attori del mondo dell’innovazione che operano o hanno intenzione di operare nel settore food.

Nel corso dell’incontro è stato possibile realizzare un mappatura dei soggetti innovativi del settore food (scaricabile cliccando sull’icona a sinistra) all’interno di una delle 10 questioni emerse dalla ricerca realizzata dall’associazione Economia e Sostenibilità.

Gianluca Carenzo, responsabile esecutivo del Parco Tecnologico Padano, incubatore dove da due anni crescono anche grazie a un’intesa con il comune di Milano le start-up di Alimenta2talent, ha invitato a fare della Food Policy uno strumento per permettere alle nuove imprese di sperimentare il proprio business in una realtà importante come Milano.

Giuseppe Donvito del fondo venture capital P101, che ha finanziato storie di successo nel campo dell’agroalimentare, ha invitato il comune a favorire occasioni di incontro tra cittadinanza e agricoltori locali e “mettere in campo incentivi fiscali per favorire le imprese innovative”.

“Il percorso della Food Policy, va ben oltre il momento di grande enfasi sul cibo legato all’Expo -ha concluso Carlo Mango, responsabile area ricerca Fondazione Cariplo – ci interessa lavorare sull’ecosistema della città, creare un dialogo, mettere a punto nuovi strumenti e valorizzare quelli che già esistono, per permettere alle start up nel campo del cibo non solo di vincere premi, ma di crescere”.