C40 lancia un nuovo report sulle emissioni delle città

Stoccolma, 14 giugno 2019 – Durante l’EAT Forum 2019 di Stoccolma , il gruppo di città C40 attivo sui cambiamenti climatici ha presentato una ricerca innovativa legata alla misurazione delle emissioni prodotte dalle città. The Future of Urban Consumption in a 1.5° World (Il Futuro del Consumo Urbano in un Mondo a 1.5°), prodotta in collaborazione con l’Università di Leeds e Arup, mette il consumo urbano di beni, cibo e materiali al centro dell’analisi sulle emissioni prodotte dalle città globali e riconosce un ruolo preminente a queste città nella lotta al cambiamento climatico.

Secondo C40 Cities, le emissioni generate dai consumi urbani di 100 grandi città rappresentano il 10% delle emissioni globali. Una riduzione del 50% di queste emissioni entro il 2030 permetterebbe di  mantenere l’aumento delle temperature globali al di sotto di 1.5° C.  “Questa ricerca dimostra chiaramente che cambiare il nostro modo di consumare potrebbe dare un contributo significativo alla riduzione delle emissioni“, ha dichiarato Mark Watts, direttore esecutivo di C40 Cities. “Questo è un campanello d’allarme per tutti i leader, le imprese e i cittadini a considerare l’impatto climatico locale e globale dei beni che consumano, e un’opportunità per coinvolgere i cittadini e le imprese nel risolvere l’emergenza climatica”.

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Il cibo fa parte dei 6 settori individuati da C40 Cities con un alto potenziale nel ridurre le emissioni generate dai consumi urbani. Nel 2017, i consumi alimentari erano infatti responsabili di circa il 13% del totale di emissioni prodotte nelle città appartenenti al network C40. In questo contesto, azioni mirate a ridurre l’impatto climatico dei consumi alimentari urbani potrebbero ridurre le emissioni del 31-37% entro l’anno 2030. Queste azioni promuovono nello specifico un cambio nel regime alimentare individuale, una riduzione dei rifiuti alimentari domestici e una riduzione degli sprechi lungo la filiera.

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Il passaggio a un’alimentazione più sana è l’intervento che presenta le maggiori potenzialità di riduzione delle emissioni, focalizzandosi su tre cambiamenti principali: la riduzione del consumo di carne, la riduzione del consumo di latticini e derivati, e la riduzione di consumo calorico. Un maggiore consumo di frutta e verdura, combinato ad un consumo ridotto di carne rossa potrebbe inoltre contribuire alla salute dei cittadini ed evitare 170mila decessi l’anno nelle città aderenti al programma C40.

Milano si impegna già da diversi anni su questi temi, promuovendo una dieta sana e sostenibile tramite la ristorazione scolastica. Il programma “Frutta a metà mattina”, sviluppato da Milano Ristorazione, si propone di aumentare il consumo di frutta biologica come merenda a metà mattina, evitando lo spreco di frutta che non veniva consumata al termine dei pasti. Milano Ristorazione ha inoltre ristrutturato i propri menù, riducendo la frequenza di piatti a base di carne, incentivando ulteriormente il consumo di frutta e verdura.

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Durante il summit di Stoccolma si sono incontrate anche una serie di città per valutare gli obiettivi e le azioni da intraprendere comunemente per contribuire ad un drastico calo delle emissioni. Hanno partecipato 25 città globali che dal 2016 si sono costituite come gruppo di lavoro tecnico all’interno di C40. All’incontro del C40 Food System Network hanno preso parte Milano, Copenaghen, Londra, Toronto, Lagos, Nairobi, Dar es Salam, Vancouver, New York, Los Angeles, Quito, Aacra, Austin, Curitiba, Durban, Hong Kong, Jakarta, Lima, Madrid, Oslo, Rio de Janeiro, Singapore, San Paolo, Stockholm, Tel Aviv.