Assolombarda, Comune e Politecnico insieme per una Milano a “Zero sprechi

 

Firma protocollo Assolombarda-Comune di Milano-Politecnico
Firma protocollo per una Smart City a zero sprechi tra Assolombarda, Comune di Milano e Politecnico

Milano, 5 maggio 2016Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Comune di Milano e Politecnico di Milano hanno siglato un protocollo d’intesa per promuovere azioni condivise sul tema della gestione delle eccedenze alimentari, che rendano Milano protagonista di un futuro più sostenibile sul tema dell’alimentazione.

L’intesa, firmata da Michele Angelo Verna, Direttore Generale di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza; Maurizio Baruffi, Capo di Gabinetto del Comune di Milano; e Alessandro Perego, Direttore Vicario del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, si pone l’obiettivo di realizzare una “Smart City a Zero sprechi” attraverso l’individuazione di azioni volte alla prevenzione dello spreco di cibo e il maggior recupero delle eccedenze alimentari.

“Expo ha acceso i riflettori sul grande tema dell’alimentazione, ponendo Milano al centro del dibattito come capofila, a livello mondiale, nella gestione delle buone pratiche sul cibo da tradurre in azioni concrete – ha dichiarato Michele Angelo Verna, Direttore Generale di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza –. Basti pensare che, ancora oggi, in Italia, si perdono circa 5,5 milioni di tonnellate di cibo per un valore stimato di 12 miliardi di euro. Expo ci ha chiamati a un impegno preciso e in questa direzione dobbiamo essere protagonisti. Con la firma di questo protocollo, insieme alle imprese del Gruppo Alimentazione di Assolombarda, vogliamo valorizzare le buone prassi per ridurre gli sprechi e proporre un modello virtuoso che renda Milano ‘Smart’ anche per la gestione delle eccedenze alimentari. A cominciare dalla realizzazione di network di imprese e circuiti veloci per ottimizzare la consegna e il consumo dei beni. Oltre all’adozione di un bollino ‘zero sprechi’ per valorizzare le aziende virtuose e sensibilizzare i consumatori”.

La firma del protocollo per una Smart city a Zero Sprechi si inserisce nell’ambito della food policy, la strategia sulle politiche alimentari adottata dal consiglio comunale di Milano a ottobre 2015. La food policy è stata definita attraverso un confronto con aziende, cittadini, associazioni ed esperti che ha portato all’individuazione di cinque priorità: l’accesso al cibo sano e all’acqua potabile per tutti, la promozione di un sistema alimentare sostenibile, l’educazione al cibo, la lotta contro gli sprechi e il sostegno alla ricerca. “La necessità di agire sullo spreco è emersa come una questione di particolare importanza sia dal punto di vista sociale, sia da quello ambientale – ha precisato Maurizio Baruffi, Capo di Gabinetto del Comune di Milano –. Per questo attraverso la food policy il comune si impegna a riconoscere e promuovere buone pratiche volte a ridurre gli sprechi e redistribuire le eccedenze, come quella messa in atto da Assolombarda e Politecnico di Milano”.

Alessandro Perego ha affermato: “Il 90% delle eccedenze alimentari generate all’interno della filiera agro-alimentare è ancora sprecata, ossia non utilizzata per l’alimentazione umana. I nostri studi dicono che l’adozione di processi strutturali di recupero delle eccedenze tra imprese della filiera e operatori del terzo settore possono portare a tassi di recupero decisamente più alti, tra il 30 e il 50%. Nella città di Milano sono già in atto molte iniziative eccellenti. Si tratta di dare loro evidenza e metterla a sistema in modo da rendere la nostra città una best practice mondiale anche su questo fronte”. Il politecnico avvierà un censimento delle buone pratiche esistenti che serviranno per dare vita a un progetto pilota per il recupero e la redistribuzione delle eccedenze

Tra i presenti alla firma del Protocollo d’intesa, anche Carlo Mango, direttore Area scientifica e tecnologica di Fondazione Cariplo che ha promosso l’adozione della food policy del Comune di Milano e   l’’Onorevole Maria Chiara Gadda, promotrice della “legge Gadda” per favorire le donazioni e limitare gli sprechi alimentari. “Questa legge si occupa soprattutto del 57 per cento di eccedenze che vengono generate lungo la filiera agroalimentare, per far sì che non diventino spreco è necessaria la collaborazione di tutti. Ma per agire sul restante 43 per cento  è necessario accrescere la consapevolezza dei consumatori sul valore del cibo, che è dato dal valore della terra, del lavoro di chi lo produce, dal rispetto delle leggi e della ricchezza dei territori“.