10 febbraio 2020 – Giornata mondiale dei legumi

Oggi, 10 febbraio 2020, si celebra la seconda Giornata mondiale dei legumi. Dopo l’Anno internazionale dei legumi nel 2016, due anni dopo la FAO ha istituito questa giornata per ribadire l’importanza di questi alimenti per uno sviluppo sostenibile.

Diffusissimi fin dall’antichità, i legumi sono ottimi alleati per una dieta sana, una produzione alimentare sostenibile e per il loro contributo alla nutrizione e alla sicurezza alimentare. Nonostante ciò, oggi i legumi rivestono un ruolo non adeguatamente riconosciuto nell’alimentazione.

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Un potenziale non sfruttato

Dagli anni Sessanta in poi, in Italia come in tanti altri paesi occidentali, sono progressivamente scomparsi dalle nostre tavole per effetto dei cambiamenti negli stili di vita e nei consumi alimentari legati alla maggiore disponibilità di altri cibi e ai lunghi tempi di cottura dei legumi non più in linea con le nuove esigenze delle famiglie.

Per questo motivo, la FAO da alcuni anni svolge opera di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza tra le persone dei molti vantaggi di questi semi, incrementarne la produzione e il commercio, e incoraggiare utilizzi nuovi e più intelligenti lungo tutta la catena alimentare.

Protagonisti in innumerevoli piatti della tradizione, i legumi rappresentano un’alternativa economica e senza controindicazioni alle ben più costose proteine animali, e la soluzione ideale per migliorare le diete.

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Vantaggi per salute e società

I benefici nutrizionali sono numerosissimi; ricchi di fibre e proteine, vitamine e minerali. Hanno pochissimi grassi e aiutano anche a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e glicemia, rivelandosi così alleati preziosi per una dieta sana ed equilibrata.

Senza dimenticare che proprio per il loro elevato contenuto nutrizionale, i legumi possono contribuire in modo significativo ad affrontare questioni globali che ci interessano anche direttamente, quali fame, malnutrizione, ma anche anemia e obesità.

Vantaggi per animali e ambiente

Ma i benefici non finiscono certo qui: produrre legumi costa poco e consente di impiegare un quantitativo limitato di risorse naturali mentre, al contempo, rende la produzione alimentare più sostenibile. Basti pensare che produrre un chilo di lenticchie o piselli richiede un consumo di 50 litri di acqua, contro i 4.325 litri per un kg di carne di pollo, e i 13.000 per quella di manzo. La ridotta impronta idrica rende la produzione di legumi una scelta intelligente nelle zone aride e nelle regioni soggette a siccità.

Ma se da un lato hanno bisogno relativamente di poco per crescere, dall’altro contribuiscono attivamente a migliorare la qualità del suolo. I legumi sono infatti noti per la loro capacità di fissare l’azoto atmosferico, rendendo i terreni più fertili e riducendo la necessità di utilizzare fertilizzanti industriali e le emissioni di gas serra che ne derivano. In Europa, dove il consumo di fertilizzanti è relativamente alto rispetto agli standard internazionali, alternare legumi alla coltura di cereali permetterebbe di evitare l’utilizzo di 88 Kg di azoto per ettaro. Oltre a contribuire alla riduzione dell’erosione del suolo e tenere sotto controllo infestazioni e malattie.

Migliorando la qualità dei terreni, i legumi promuovono la biodiversità, oltre a costituire già da sé un’importante fonte di biodiversità per via della loro grande variabilità genetica. Fagioli, piselli, fave, lupini, cicerchie, ceci, arachidi e lenticchie sono solo alcune delle 12mila specie che fanno parte della famiglia. Ciò concede loro un grande potenziale per l’adattamento climatico, consentendo di selezionare le varietà più adeguate alle più svariate condizioni climatiche.

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Food Policy di Milano 

I legumi dunque appaiono un elemento chiave all’interno del tema delle diete sane e sostenibili.

Per rispondere alla domanda su come nutrire in maniera sostenibile una popolazione mondiale sempre maggiore, il Comune di Milano ha avviato una serie di iniziative al fine di sviluppare politiche alimentari che rispondano alla necessità di migliorare stili alimentari delle persone e, allo stesso tempo, agisca sui sistemi alimentari a livello locale per migliorare quel che viene prodotto, come viene prodotto.

Come la “C40 Good Food Cities Declaration” – firmata a Copenaghen lo scorso 10 ottobre insieme a molte altre città – Barcellona, Copenaghen, Guadalajara, Lima, London, Los Angeles, Oslo, Parigi, Quezon City, Seoul, Stoccolma, Tokyo, Toronto – che mira a definire un quadro strategico comune per promuovere e preservare la salute dei cittadini e la salute del pianeta. In particolare, il Comune di Milano si è impegnato ad allineare entro il 2030 gli acquisti pubblici di cibo ai principi della ‘Planetary Health Diet’ promossa da uno studio della Commissione EAT-Lancet e supportare la crescita del consumo di cibi di origine vegetale, anche attraverso iniziative di public procurement e stakeholder engagement.

Per tradurre tali priorità in azioni concrete, il Comune di Milano, tra le varie azioni promosse nell’ambito della sua Food Policy, collabora con Milano Ristorazione che con oltre 85 mila pasti al giorno gestisce il servizio di refezione scolastica a Milano, per promuovere tra i più piccoli stili alimentari sani e sostenibili.

Inoltre, non possiamo non ricordare che sono attualmente 40 i Presidi Slow Food riconosciuti a livello nazionale, come eccellenze gastronomiche dalle caratteristiche uniche, custodi di preziose tradizioni popolari centenarie. Oggi più che mai occorre ricordarsi e ricordare a tutti quanti che la straordinaria varietà di queste piante è un dono da conoscere, valorizzare e integrare sempre di più nelle nostre diete. Ne va della salute nostra e di quella dell’ambiente, oggi e domani.

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Educazione sana e sostenibile – esperienze e modelli a confronto

La Food Policy di Milano ha tra le proprie finalità quella di educare ad una corretta cultura del cibo e promuovere esperienze e conoscenze sul tema dell‘educazione alimentare costruendo percorsi con i numerosi attori in città.
Per questo motivo, è in programma una tavola rotonda di confronto e scambio con coloro che lavorano sul tema a Milano, durante la prossima edizione di ‘Fa la Cosa Giusta 2020’.
Per saperne di più, tenete d’occhio il sito. A breve seguiranno aggiornamenti. Per il momento segnatevi la data per partecipare – 6 marzo dalle 14.00 alle 17.00 presso la sala Amazzonia della Fiera ‘Fa la Cosa Giusta’ a Milano.

Per maggiori informazioni scrivere a: foodpolicy@comune.milano.it